Assemblea dei Delegati CAI
Napoli 27-28 Maggio 2017
La centralità del Socio e delle Sezioni
(Documento presentato all’Assemblea dei Delegati CAI)
Al Presidente Generale del CAI
Avvocato Vincenzo Torti
Con questo documento, è mia intenzione dare un fattivo contributo a questa Assemblea dei Delegati, riprendendo alcune tematiche che vedono al centro del Progetto CAI il Socio e le Sezioni.
Nella Relazione Previsionale e Programmatica per il 2016, approvata dal Comitato Centrale di Indirizzo e Controllo in data 9 Ottobre 2015, nel contesto degli Obiettivi Annuali 2016 e Pluriennali 2015/2017, è stato posto come 1° Obiettivo la Centralità del Socio e delle Sezioni. Viene ribadito il ruolo centrale delle Sezioni per il conseguimento delle finalità istituzionali del CAI, dove la Sede Centrale continuerà ad operare per meglio rispondere alle loro esigenze e a quelle del corpo sociale tutto… Le attività del Sodalizio devono mirare a creare motivazioni e coinvolgere maggiormente i Soci, in base alle competenze ed esperienze, onde consentire attivamente ad ognuno di contribuire alla crescita del Sodalizio, con l’ausilio delle nuove tecnologie. Successivamente, nel contesto del 100° Congresso Nazionale, avente per oggetto: “Quale volontariato per il CAI di domani”, viene ribadita la Centralità del Socio e delle Sezioni, che costituisce una delle molteplici Priorità da conseguire. Nell’ultima Assemblea dei Delegati tenuta a Saint Vincent il 21-22 Maggio 2016, ho apprezzato molto le prime parole pronunciate dal Neoeletto Presidente Generale del CAI Avvocato Vincenzo Torti, subito dopo la sua elezione: “Quello presieduto da me sarà il CAI delle risposte alle grandi questioni che ci vengono poste, della coerenza tra le cose che vengono dette e quelle che vengono fatte e della trasparenza: la base sociale sarà sempre coinvolta e informata sulle decisioni da prendere”. In un suo Editoriale su Montagne360 del Settembre 2016, riprende di fatto la tematica inerente alla Centralità del Socio: “… perché il Socio o, meglio, gli oltre 307mila Soci che, con il versamento della quota associativa consentono al CAI di esistere e di operare…”. Poi, dopo che viene illustrata in maniera analitica la ripartizione delle varie quote associative: Ordinario, Familiare, Giovane, etc. conclude il suo Editoriale dicendo: “… la Sede Centrale, per la propria organizzazione complessiva, tiene per sé, in ogni caso, una cifra inferiore a quella riservata alla nostra Sezione… il resto torna interamente a noi Soci, che possiamo andare in montagna con la tranquillità di chi ha adeguate coperture assicurative per i soccorsi, gli eventuali infortuni e la responsabilità verso terzi; con la gioia di vivere e frequentare i nostri bei rifugi, pronti ad accoglierci grazie alla possibilità, loro garantita del Fondo di solidarietà al quale tutti contribuiamo, di essere mantenuti in piena operatività”. Rivesto la carica di Presidente della Sezione CAI di Tivoli dal 25 Gennaio 2014 che mi è stata rinnovata per un altro triennio 2017/2019. Non ho potuto partecipare all’Assemblea dei Delegati di quell’anno che si è tenuta a Grado, ma ho partecipato all’Assemblea dei Delegati a Sanremo 30-31 Maggio 2015 e Saint Vincent 21-22 Maggio 2016. Ebbene, per quanto concerne la ripartizione delle Quote Associative, questa è rimasta invariata (come dimostrano i prospetti riepilogativi dal 2013 al 2017). Come da Statuto, ogni anno le Sezioni sono chiamate ad approvare entro il 31 Marzo il Bilancio Consuntivo dell’anno precedente. Fino a qualche anno fa gli Enti Locali ed altri soggetti, a seguito della presentazione di progetti vari ed in primis finalizzati alla Tutela Ambientale, erano ben disposti a finanziare detti progetti. Ma adesso i tempi sono cambiati e la crisi che, nonostante quello che ci “raccontano” taluni mezzi di informazione di un’inversione di rotta, c’è e si sente. La crisi investe anche le nostre Sezioni. Ci sono Soci, con famiglia a carico, che fanno fatica ad arrivare con il loro stipendio a fine mese e per loro, anche il semplice rinnovo dell’iscrizione annuale al CAI costituisce un peso. Per non parlare poi dei Soci che hanno perso il lavoro per vari motivi o lo stanno cercando. Se poi inseriamo in questa problematica la “non partecipazione” ad alcune attività di più giorni, che comportano un costo più o meno rilevante: la Settimana Bianca, Settimana Verde, Week End sugli Appennini, etc., allora il problema viene ancora più accentuato ed alcuni Soci “inventano” le scuse più banali per giustificare la mancata partecipazione. In alcuni casi c’è un senso di vergogna a far conoscere agli altri i propri problemi. Che fare allora? Due sono le vie da seguire per sostenere le Sezioni prima ed i Soci poi. 1- Nella ripartizione delle Quote Associative aumentare sensibilmente, anche di poco, la quota spettante alla Sezione. In questo modo le Sezioni avrebbero la percezione che è in atto un’inversione di direzione; – 2- Costituire un Fondo di solidarietà, come esiste per i rifugi, da destinate ai Soci che sono in condizioni economiche precarie, che si faranno carico della manutenzione dei sentieri. Ovviamente, questa attività dovrà essere documentata e firmata dai Presidenti di Sezione. Oltre che dare un valido aiuto ai Soci, questa attività di manutenzione dei sentieri basata sostanzialmente sul volontariato, andrebbe ad adempiere ad uno dei compiti istituzionali del CAI in un modo più esaustivo. La pratica dell’escursionismo rappresenta l’attività principale del CAI, e questa è possibile attraverso la frequentazione della rete sentieristica dove la sua sicurezza costituisce l’obiettivo principale da raggiungere. Mi piace ricordare il pensiero dell’ex Presidente Generale del CAI Annibale Salsa, sul sentiero. “All’escursionista è idealmente affidata la memoria storica di un patrimonio plasmato dalla fatica, dal sacrificio, dalla caparbia determinazione degli uomini della montagna. All’escursionista, più che ad ogni altro frequentatore della montagna, è demandata la conservazione di questo ingente capitale culturale”. Dopo un anno dalla sua elezione a Presidente Generale del CAI, ho potuto constatare che le parole dette immediatamente dopo la sua elezione, si stanno trasformando in fatti, ribadendo più volte il ruolo centrale del Socio e delle Sezioni per il conseguimento delle finalità istituzionali del CAI. Molto c’è da fare per ribadire ancora di più la Centralità del Socio e delle Sezioni. In questo documento ho indicato due vie da seguire. Confido in Lei Signor Presidente Generale del CAI, affinché questo documento sia portato all’attenzione degli Organi Centrali del CAI preposti. La ringrazio, anticipatamente, per quanto potrà fare. Napoli, 28 Maggio 2017 Il Presidente Sezione CAI di Tivoli Virginio Federici