Chi Siamo

Quanti di voi avranno spesso letto lo slogan del Club Alpino Italiano “veniamo da lontano” riferito alla fondazione nel 1863 e a quei valori – la passione e il rispetto per la montagna – che sono ancora oggi il motore del Club Alpino;

Anche noi nel nostro piccolo possiamo affermare la stessa cosa, infatti per meglio comprendere cos’è oggi la nostra Sezione di Tivoli è necessario fare qualche passo indietro nel tempo. Non ci crederete ma bisogna arrivare fino al lontano 1933.

Esattamente era il 28 maggio 1933 quando, sulla montagna della Duchessa (raggiunta a piedi da S. Anatolia per La Valle di Fua), il Presidente della sezione romana, Duca Caffarelli, consegnò il gagliardetto della nuova Sotto Sezione nata a Tivoli. Ricordiamo tra i soci fondatori: Giacomo Salvati, Candido Muzi, Giovanni Scipioni. Ed ancora tra i soci tornano alla memoria i nomi di : Ubaldo Roveda, Antonio Parmegiani, Benedetto Pacifici, Olindo Ginotti, Angelica Pacifici, Tommaso Coccanari, Anteo De Propris, Guglielmo Santini, Giovanni Bonomi, Cesare Serra, Domenico e Salvatore Mattei.

La Sotto Sezione aveva sede presso il Circolo Tibur, in Via del Trevio nel Palazzo Pusterla; l’attività svolta era in via di massima escursionistica, le montagne più frequentate erano infatti quelle a noi più vicine come M. Gennaro, M. Morra etc. Pochi soci effettuavano uscite più lontane come al Gran Sasso d’Italia o Alpi. Durante l’inverno si praticava lo sci che, in assenza di impianti di risalita, consisteva in un modesto sci-alpinismo. Molto frequentati erano i rifugi Sebastiani (gruppo del Velino) e Duca degli Abruzzi (Gran Sasso) e presto, con l’attivazione della funivia di Assergi (1934), furono più agevoli le ascensioni al Corno Grande.

Oltre alla comune passione per la montagna i soci erano molto uniti tra loro da un grande spirito di amicizia. Ogni occasione era buona per stare insieme. Uno dei momenti più importanti era sicuramente il ballo dello Scarpone, organizzato ogni anno a Carnevale. Esso costituiva un grande divertimento non solo per i soci, ma per tutta la cittadina di Tivoli. Con la Seconda Guerra Mondiale (1941-1945) come è facile immaginare, ogni attività cessò e la Sotto Sezione svanì nel nulla. La violenza della guerra non spense del tutto ciò che ardeva nei cuori degli alpinisti tiburtini. La tenacia, che da sempre contraddistingue l’alpinista permise prima nel 1966 la formazione dello Sci Club Tivoli e in seguito nel 1968 si costituì l’autonomo Gruppo Alpinistico Tiburtino. Da qui, a desiderare la ricostituzione della Sotto Sezione di Tivoli, il passo fu breve. Difatti nel 1968, grazie soprattutto all’iniziativa di Bruno Ranieri (la cui scomparsa il 26 ottobre 2002 ha lasciato un gran vuoto tra noi e un incolmabile dolore) e Luigi Roveda (di Ubaldo), la Presidenza Generale del CAI approvò l’iniziativa dei soci tiburtini. Il 15 Giugno 1969 il Presidente della sezione di Roma, Conte Alessandro Datti, ai Campi Staffi, presso la località Filettino, consegnò il gagliardetto alla ricostituita sotto sezione di Tivoli. In quegli anni a ricoprire le cariche sociali ricordiamo in qualità di reggente Giovanni Scipioni, quali consiglieri : Pier Giorgio Coccia, Andrea Passariello, Bruno e Lanfranco Ranieri, Luigi Roveda, Mattia Mariotti, Renzo Poggi, Ettore Pallante, quali revisori dei conti: Massimo Ricci e Pier Giorgio Trevisan.

Lungo è stato il cammino per arrivare al 1989, anno del grande salto, diventiamo Sezione, si alternano alla presidenza Luigi Roveda, Ercole Giuliani e l’attuale Massimo Ricci, e così in un continuo crescendo arriviamo oggi a contare 419 soci !

Molte di queste persone continuano ad essere attive all’interno della sezione, anche se non ricoprono cariche sociali, la loro presenza è fondamentale per la vita della sezione. Hanno saputo tramandare la passione per le montagne e hanno trasmesso ai nuovi soci tutte le emozioni di una vita trascorsa a scalarle.

Dedico a chi già conosce il Club Alpino Italiano e la nostra sezione di Tivoli, a chi sta semplicemente curiosando tra i vari siti e a chi, anche per sbaglio, è venuto a finire in questa pagina, le parole di una pioniera dell’Alpinismo Femminile, Carolina Palazzi Lavaggi(fine 800): per un perfetto equilibrio c’è bisogno dell’aria salutare della montagna. Lassù tutti i muscoli, tutte le fibre del corpo sono in moto, la respirazione per la salita si fa più frequente, la circolazione del sangue si accelera il calore si diffonde sino all’estremità, il formidabile appetito che ne succede dimostra che l’organismo ha vantaggio. La montagna è sana per il corpo, per lo spirito, per l’anima e per il cuore. Il corpo prende l’abitudine della lotta, lo spirito vede e riconosce la vera grandezza della natura, l’anima si eleva a genio, all’amore, alla poesia e il cuore comprende la carità e la famiglia.

A questo punto mi congedo da voi lettori, invitandovi ad un viaggio meno virtuale, e cioè ad unirvi a noi ed alla nostra passione per la montagna. Il ricco programma di escursioni che ogni anno organizziamo offre la possibilità a tutti di partecipare. Sono sicura che se proverete almeno una volta rimarrete conquistati dal fascino delle montagne, e chissà che non possiate scoprire l’alpinista che è dentro di voi !

 

PAOLA COLIZZA